Il Rentri farà la fine del Sistri, abortito in una serie di continue proroghe? Il rischio sta apparendo nel corso della conversione del Decreto Milleproroghe e in particolare dalla sua approvazione al Senato (che deve essere confermata dalla Camera entro il 25 febbraio). Durante la discussione,la Commissione Affari Istituzionali ha approvato un emendamento che rinvia di sessanta giorni l’entrata in vigore del Rentri per il primo scaglione - che comprende le imprese con più di cinquanta dipendenti, trasportatori inclusi, originariamente prevista per il 13 febbraio 2025.
Quindi che cosa devono fare gli operatori? A oggi devono rispettare il termine del 13 febbraio, ma se il Decreto Milleproroghe sarà approvato senza modifiche anche dalla Camera (evento molto probabile, perché non ci sarebbero poi i tempi per un altro passaggio in Senato) il nuovo termine sarebbe spostato al 14 aprile. L’emendamento è stato proposto dalla Lega e appoggiato (con uno simile) anche da PD e IV, ma il ministero dell’Ambiente ha espresso un parere negativo.
Dal punto di vista operativo, dal 13 febbraio le imprese interessate devono passare ai nuovi registri di carico e formulari, che sono digitali. Molte lo hanno già fatto, in previsione della scadenza originale. Per queste realtà il rinvio sarebbe un problema, perché se approvato in via definitiva dovrebbero tornare al cartaceo fino al 14 aprile e poi riprendere il digitale. Come alternativa, le associazioni di categoria hanno chiedono un periodo di grazia, ossia senza sanzioni. Ma questo provvedimento non è previsto.