Si complica la pozione dell'autotrasportatore belga che era già in libertà vigilata dopo l'arresto avvenuto in Belgio lo scorso maggio, nell'ambito di un'indagine sull'utilizzo di 1100 autisti stranieri, assunti nelle filiali del Lussemburgo e della Romania del Gruppo Jost. Secondo gli inquirenti, l'azienda avrebbe utilizzato questi autisti in modo illegale e accusa il suo titolare di frode e di traffico di esseri umani, causando un mancato versamento allo stato Belga di 55 milioni di euro. Pochi giorni dopo l'arresto, Robert Jost ha ottenuto gli arresti domiciliari, ma 20 dicembre è giunta la notizia di un nuovo interrogatorio.
In una nota, l'azienda sostiene che il secondo arresto di Jost non dipende dalla precedente indagine, ma da un incidente avvenuto il 13 novembre, quando l'esplosione della bombola di un fornelletto a gas in cabina ha ferito un autista in modo non grave. In seguito all'incidente, l'Ufficio del Lavoro ha aperto un'inchiesta, ascoltando anche i dirigenti. Secondo l'azienda, l'interrogatorio è avvenuto nella sede di Ghlin e non ha comportato l'arresto, come hanno invece affermato alcuni giornali del Belgio.
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