Davide Balugani è il titolare di un’azienda di autotrasporto che con nove veicoli è specializzata nel trasporto di piccole partite di pallet in località dove le grandi imprese non vanno o fanno solo carichi completi, come le Canarie, Andorra e Gibilterra. E proprio a Gibilterra a Balugani ha vissuto un’esperienza surreale da cui è potuto uscire grazie all’esperienza, ai solidi rapporti con i destinatari dei suoi carichi e all’aiuto di un collega spagnolo. “Ero diretto a Gibilterra con due spedizioni, di cui una per il Governo”, racconta l’autotrasportatore.
"Arrivando dal lato spagnolo si deve passare una prima barriera, dove un poliziotto di Gibilterra controlla i documenti e la passo senza problemi. Poi attraverso un piazzale e arrivo alla seconda barriera, controllata dalla Border Police. Quando mostro i miei documenti, l’agente non alza la sbarra dicendo che tutti i cittadini italiani per entrare a Gibilterra devono compiere una quarantena di quattordici giorni”.
Così Balugani si trova in una situazione assurda: non può entrare a Gibilterra ma neppure tornare in Spagna con il camion carico, perché ha già espletato le pratiche di esportazione (Gibilterra è un protettorato inglese extracomunitario). “In teoria, avrei dovuto stare quattordici giorni sul camion in un piazzale senza servizi, ristoranti o negozi. Una follia”. L’autotrasportatore non si dispera e usa la sua esperienza di tanti anni di trasporto nella Rocca e la sua conoscenza dello spagnolo per trovare una via d’uscita.
“Avendo un macchinario destinato al Governo e un carico di prodotti alimentari per rifornire la base militare britannica, è venuto alla frontiera un funzionario governativo, che ha cominciato a discutere con l’agente della Border Police, che però è rimasto irremovibile. Il camion non può passare”. L’unica concessione che Balugani riesce a ottenere è che se trova un camion di altra nazionalità, può trasferire il carico e far consegnare dal collega. “Così comincio a cercare qualcuno disponibile, ma non è facile, perché ci sono pochi veicoli nel piazzale. Finalmente trovo un collega spagnolo disponibile”.
Ma bisogna spostare i pallet da un camion all’altro, cosa non facile senza muletti. “Affanchiamo le parti posteriori dei veicoli e riusciamo a spostare le pedane”, aggiunge Balugani. A questo punto, il camion spagnolo può attraversare la frontiera di Gibilterra mentre quello italiano, vuoto, passa quella spagnola per tornare in Italia, dopo sette ore e mezza di odissea nella terra di nessuno. “Voglio raccontare questa esperienza per mettere in guardia altri colleghi italiani a non andare a Gibilterra”, conclude Balugani.
A noi sorge una domanda: ora che la Covid-19 sta dilagando in tutti i Paesi europei, tra cui la Spagna, che faranno a Gibilterra? Chiuderanno l’accesso a tutti i veicoli industriali? Una prospettiva che potrà causare più danni a loro che al resto dell’Europa.