Anche in Spagna gli autotrasportatori subiscono lunghe attese per il carico e scarico dei container e il problema appare grave soprattutto nel porto meridionale di Algeciras, che è il più importante della Penisola Iberica. Su questo scalo si è mobilitata la Plataforma Nacional en Defensa del Sector del Transporte, che ha indetto un fermo a tempo indeterminato dalla mezzanotte di lunedì 26 settembre 2022, dopo avere rilevato l’indisponibilità al dialogo da parte delle Autorità e dei terminalisti. L’associazione ha tenuto una riunione con l’Autorità portuale il 3 agosto, invitando anche i gestori dei due terminal container (Apm e Tti), che però non hanno partecipato.
La Piattaforma chiede provvedimenti per “eliminare le interminabili attese” e per migliorare le condizioni degli autisti in coda per ore. Dopo questa riunione, che non ha portato risultati concreti, l’associazione ha organizzato all’inizio di settembre un’assemblea degli autotrasportatori. Infine, il 13 settembre ha proclamato il fermo a tempo indeterminato. Gli autotrasporti chiedono se che non si riesce a ridurre le attese in tempi brevi, esse devono essere retribuite e gli autisti devono essere “rispettati e valorizzati” e attendere in “condizioni dignitose”.
I problemi esposti dalla Piattaforma sono ben conosciuti anche in Italia. Lunghe attese davanti agli accessi dei terminal che non solo non sono retribuite, ma bruciano anche ore di guida, riducendo la produttività dell’impresa di autotrasporto. Per quanto riguarda i servizi agli autisti, l’associazione sostiene che non hanno a disposizione neppure un bagno. La Plataforma Nacional en Defensa del Sector del Transporte rappresenta soprattutto padroncini e piccole imprese, ma altre sigle non aderiscono al fermo. Tra queste ci sono l’Atcba, che raccoglie gli autotrasportatori di container di Algeciras, e la nazionale Fenaport. Secondo le sigle che si astengono dal fermo, la protesta è “assolutamente ingiustificata” in questo periodo, perché esiste già una trattativa con gli operatori portuali.
Nel primo giorno di fermo, però, gli autotrasportatori si sono trovati di fronte a un forte schieramento di Polizia, che ha impedito qualsiasi forma di picchetto, mentre le Autorità cittadine hanno proibito ogni manifestazione. La Piattaforma afferma che il 90% dei piccoli autotrasportatori ha aderito, mentre ammette che le imprese strutturate stanno invece lavorando, aggiungendo che svolgono solo il trenta percento del traffico portuale. Si stima che i padroncini aderenti alla Piattaforma che operano nel porto siano circa seicento. Viceversa le associazioni che no aderiscono sostengono che la protesta non sta causando alcun disagio ai terminal.