Dopo l'approvazione al Parlamento Europeo, avvenuta la scorsa estate, l'ultimo passo per l'approvazione del primo Pacchetto Mobilità era il cosiddetto Trilogo, dove anche il Consiglio Europeo (ossia i rappresentanti dei Governi) doveva accendere il semaforo verde al testo approvato dagli europarlamentari. Me in quella sede il provvedimento si è incagliato a causa dell'opposizione dei Governi dell'Europa orientale, che ritengono alcune nuove norme penalizzanti per le loro imprese di autotrasporto. Nei giorni scorsi sedici associazioni degli autotrasportatori occidentali hanno chiesto con insistenza uno sblocco della situazione, che è avvenuto la scorsa notte con una prima intesa. È stato infatti stilato un testo che accoglie alcune richieste dell'Est. Ma non siamo ancora all'ultimo passaggio, perché ora il testo deve essere approvato dai singoli Stati.
Non si conosce ancora in dettaglio il testo uscito dalla trattativa tra Parlamento Europeo e il rappresentante dei Governi. Dalle prime dichiarazioni, emerge che è rimasto l'obbligo d'installazione del cronotachigrafo anche sui veicoli con massa complessiva da 2,5 a 3,5 tonnellate che svolgono autotrasporto internazionale, mentre l'obbligo di far tornare i veicoli nel Paese dove sono stati immatricolati sarebbe stato esteso a otto settimane, invece delle quattro approvate dall'Europarlamento. Sul riposo in cabina, il nuovo testo afferma che gli autisti non possono svolgere in cabina il riposo settimanale di 45 ore e devono tornare nel paese di residenza ogni tre settimane, qualsiasi sia il posto dove si trovano. In futuro sarà introdotta la possibilità di due riposi settimanali brevi di 24 ore consecutive.
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