Nell'ultimo anno, il prezzo del greggio è crollato di oltre il cinquanta percento, a causa soprattutto di una precisa strategia politica dei produttori arabi, indirizzata a colpire i Paesi che hanno costi maggiori di estrazione e, in particolare, l'Iran e la Russia. Ne risentono meno gli Stati Uniti, che utilizzano gli idrocarburi da frantumazione in prevalenza per usi interni. Ma se il prezzo del barile continuerà a scendere, gli utilizzatori statunitensi potrebbero tornare al petrolio arabo, mettendo in crisi gli estrattori locali.
Altre cause di questo crollo sono il rallentamento dall'economia mondiale, anche di quella cinese, che riduce la domanda e il rafforzamento del dollaro. Oggi, la domanda che si pongono gli esperti è quale livello il prezzo del barile si fermerà, prima magari di "rimbalzare". Il valore più basso degli ultimi anni si è registrato nel 2008, subito dopo la crisi finanziaria statunitense, quando il barile toccò i 32 dollari. Poi, nel 2009 ebbe una forte risalita e nei primi mesi del 2014 ha superato i cento dollari.
Il crollo del prezzo del petrolio ha determinato anche quello dei carburanti alla pompa, seppure in modo non proporzionale. La rilevazione media del ministero dello Sviluppo Economico al 13 gennaio 2014 per il prezzo alla pompa del gasolio è di 1,387 euro al litro. Un calo positivo, certo, ma che non rispecchia quello della materia prima. Uno dei motivi è l'elevata incidenza dell'accisa. Il primo gennaio è stato scongiurato l'aumento possibile nel caso che non si rispettassero i parametri comunitari, anzi l'accisa è leggermente calata a 617,40 euro per mille litri, dai precedenti 619,80 euro per mille litri. Tale diminuzione è dovuta all'eliminazione di un precedente sovrapprezzo dovuto alla clausola di salvaguardia.
Al 12 gennaio 2015, la rilevazione media del ministero per lo Sviluppo Economico mostrava che, a fronte di un prezzo medio alla pompa del gasolio di 1387,85 euro per mille litri, e di un'accisa di 617,40 euro per mille litri, la componente industriale ammontava a 520,18 euro per mille litri. La parte rimanente, ossia 250,27 euro per mille litri, riguarda l'Iva. Per un confronto, a gennaio 2014 il prezzo medio alla pompa del gasolio era di 1.648,99 euro per mille litri, così formato: 617,40 euro di accisa, 297,36 euro di Iva e 734,23 euro di prezzo industriale. Il confronto tra il prezzo medio del gasolio a gennaio 2014 e quello rilevato il 12 gennaio 2015 mostra che la componente industriale è calata del 29%.
Come spiega l'Unione petrolifera, il prezzo industriale è composto per l'ottanta percento dal valore della materia prima, che non è il greggio, ma il prodotto raffinato. In questo caso, il valore di riferimento è la quotazione Platts Cif High Med. Il restante 20% deriva dalle situazione specifica italiana ed è formato dai costi dello stoccaggio, della distribuzione primaria e secondaria, dai costi di commercializzazione, dal margine del gestore e, ovviamente, dal profitto della compagnia petrolifera.
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