Dopo un lungo periodo di crescita ininterrotta, che lo ha portato ai vertici trasporto stradale europeo, l’autotrasporto lituano sta affrontando una crisi che potrebbe comportare un suo ridimensionamento. È una crisi difficile da affrontare perché è causata da due fattori concomitanti: le conseguenze delle nuove norme introdotte dal Primo Pacchetto Mobilità e una contrazione della domanda che, accompagnata all’aumento dei costi, riduce gli introiti delle imprese.
Già nel 2022 il Primo Pacchetto Mobilità ha limitato le attività di autotrasporto internazionale con l'obbligo di rientro in sede dei veicoli e degli autisti e i maggiori controlli al distacco transnazionale, ma nel 2023 entrerà in vigore un nuovo provvedimento: la valutazione del rischio delle imprese, che si baserà sulla quantità e qualità d’infrazioni commesse sul territorio comunitario, con sanzioni che potranno arrivare alla sospensione delle autorizzazioni.
Proprio su questo provvedimento è intervenuta l’associazione degli autotrasportatori lituani Linava, secondo cui l’entità delle sanzioni aumenterà i fallimenti delle imprese “in modo significativo”. Per affrontare questa situazione, l’associazione chiede al Governo provvedimenti per migliorare le condizioni di trasporto nazionali: “Se non possiamo cambiare i requisiti comunitari, nel 2023 dobbiamo almeno impegnarci di più per compiere le scelte giuste all’interno del Paese”, spiega il vicepresidente di Linava, Vytas Bučinskas. “Uno dei modi più semplici per farlo sarebbe facilitare l’assunzione di autisti extracomunitari, eliminando le attuali quote. Più autisti significa ridurre i camion inattivi in Lituania”.
Ma anche trasportare dentro e fuori dalla Lituania sta diventando difficile, a causa dell’aumento dei costi e dalla riduzione delle tariffe. Secondo Linava, alla fine del 2022 le tariffe dell’autotrasporto sono scese del 15-20% e potrebbero ancora scendere, a causa delle riduzione della domanda valutata in circa il venti percento.
“Il rallentamento del flusso delle merci non è causato solo dall’inflazione e dalla riduzione dei consumi, ma anche dai nuovi comportamenti dei clienti europei”, spiega il segretario generale Zenonas Buivydas. “Per esempio, alcuni importanti committenti stranieri stanno aspettando ad avviare nuove gare e ciò impedisce ai vettori di pianificare i flussi finanziari”.
E la riduzione del fatturato dell’autotrasporto è un problema non solo per le imprese, ma per l'intera economia lituana, perché il 13% del Pil è prodotto dal trasporto stradale. Ciò sta avendo già conseguenze, perché le imprese di autotrasporto lituane stanno annullando i programmi di espansione e ammodernamento della flotta.