Il Governo della Polonia ha presentato un ricorso alla Corte di Giustizia Europea contro alcuni provvedimenti che riguardano l’autotrasporto internazionale presenti nel Primo Pacchetto Mobilità di cui il primo Regolamento, il 1054/2020 è in vigore da luglio. La Polonia si aggiunge così alla Romania nella lista dei ricorrenti che,s secondo alcune indiscrezioni, dovrebbe comprendere anche Bulgaria, Ungheria, Lituania e Malta. Di questi Paesi, la Polonia è quello maggiormente interessato alla riforma perché ha la più grande flotta di veicoli industriali impegnata nell’autotrasporto internazionale.
La Radio polacca, che ha dato la notizia, spiega che Governo contesta tre provvedimenti, affermando che limitano la libertà di fornire servizi di trasporto all’interno dell’UE, violando anche il principio di proporzionalità. Si tratta delle modifiche sul distacco internazionale degli autisti, sul cabotaggio stradale e sull’obbligo del rientro in sede dei veicoli dopo otto settimane. Quest’ultimo, secondo Varsavia, contrasterebbe anche le politiche comunitarie sulla tutela ambientale perché aumenterà i viaggi a vuoto. La Polonia critica anche il periodo di attuazione delle nuove norme, ritenuto troppo breve per adeguarsi.
Il videocast K44 Risponde ha trattato il Primo Pacchetto Mobilità in diversi episodi, che vi riproponiamo di seguito: