La prima sentenza italiana sul cartello dei prezzi attuato da alcuni costruttori e sanzionato nel 2016 dall’Antitrust europea con una multa di quasi tre miliardi di euro è stata emessa dal Tribunale di Napoli. Lo riferisce lo Studio Legale Scoccini & Associati, precisando che era una causa individuale che riguardava l’acquisto di un solo veicolo. La decisione del giudice è arrivata due anni dopo l’instaurazione del giudizio ed è favorevole all’impresa di autotrasporto in conto terzi che la ha intentata. I giudici hanno riconosciuto il valore vincolante, come prova ai fini della causa, della decisione presa dalla Commissione Europea, ossia la sanzione erogata ai costruttori.
Lo studio legale spiega che “con una dettagliata analisi della procedura di settlement i giudici partenopei hanno affermato la piena vincolatività nel giudizio civile della Decisione del 2016 poiché non è ravvisabile alcuna violazione né limitazione del diritto di difesa delle case costruttrici che hanno optato volontariamente per la procedura di settlement per ottenere uno sconto di sanzione”. Un ragionamento condiviso con altri Tribunali europei, come quelli inglesi che hanno già affrontato causa analoghe in primo e secondo grado.
Questa prima sentenza è importante come precedente, aggiunge lo studio legale, perché ”sebbene l’acquirente sia stato qualificato come indiretto, contrariamente a quanto statuito dalla Corte di Giustizia Europea nel caso Tibor Trans, che ha definito gli acquirenti dei camion come soggetti danneggiati direttamente dal cartello, questa sentenza costituisce un importante traguardo per il Private Antitrust Enforcement italiano”.