Anche l’autotrasporto comincia a sentire le conseguenze del coronavirus, anche se per ora sotto forma d’isolamento. La notizia del primo caso viene dall’Italia meridionale e più precisamente dal casello autostradale di Grottaminarda, dove domenica 23 febbraio una pattuglia di Carabinieri ha fermato un autoarticolato che viaggiava lungo l’autostrada Napoli-Canosa. Agli agenti, l’autista ha dichiarato di provenire dalla zona del lodigiano ritenuta un focolaio del coronavirus e attualmente chiusa al traffico in ingresso e uscita. Quindi gli agenti hanno avvisato il sindaco di Carife, città dove risiede l’autista, che ha disposto l’isolamento fiduciario per lui e per la sua famiglia, in attesa del test per verificare se ha subito il contagio (evento non rilevato finora).
Questo caso dovrebbe far suonare un campanello d’allarme sull’impatto delle misure di prevenzione prese contro la diffusione della Covid-19 nel trasporto e nella logistica. Finora, infatti, non è giunta alcuna indicazione da parte delle Istituzioni su come considerare le piattaforme logistiche comprese nelle aree sottoposte a isolamento. Una situazione che è già presente negli undici Comuni della provincia di Lodi ritenuti il focolaio dell'infezione. A pochi chilometri verso sud opera il grande distretto logistico del piacentino, mentre verso nord (area di Segrate-Pioltello) ci sono importanti piattaforme che servono la grande distribuzione organizzata non solo della Lombardia, ma anche delle zone adiacenti.