Le associazioni degli autotrasportatori criticano la bozza di calendario presentata dal ministero durante la riunione del 12 novembre perché "propone un vecchio schema, peraltro in alcuni casi peggiorativo rispetto all'attuale calendario, come nel caso del martedì dopo Pasqua, facendo registrare un passo indietro rispetto all'impegno politico di accompagnare la ripresa con un aumento della produttività, riducendo al minimo le giornate di divieto, in particolare nelle giornate non festive (venerdì e sabato)".
Perciò, Anita e Unatras chiedono di eliminare dai giorni vietati tre venerdì (25 marzo, 29 luglio e 5 agosto), un sabato (24 dicembre) e martedì 29 marzo. Riguardo quest'ultima data, la lettera delle associazioni precisa che "è già stata eliminata quest'anno come primo giorno lavorativo dopo le festività (di Pasqua, ndr). Se mantenuto, il divieto comporterebbe cinque giorni consecutivi di inattività, del tutto insostenibili".
Riguardo il divieto previsto per alcune giornate di sabato estive – ossia 2, 9, 16, 23, 30 luglio e 6, 20, 27 agosto – le associazioni chiedono di posticipare l'inizio del divieto alle 9:00. Le sigle sono invece favorevoli alla riduzione dell'orario vietato alla circolazione in alcune domeniche dei mesi non estivi, che dovrebbe iniziare alle 14:00, "tenuto conto che l'attuale regolamentazione non consente di eliminare le giornate festive". In altre domeniche, Anita e Unatras chiedono di posticipare l'inizio alle 9:00, anziché alle 8:00, per "agevolare le operazioni di rientro dei veicoli in circolazione".
Sul capitolo delle deroghe, le associazioni prendono atto che "non ci sono le condizioni per inserire i cicli continui nella deroga generale", perciò chiedono un'estensione a sei mesi di quelle prefettizie, contro i quattro mesi proposti dal ministero. Il calendario 2016 mantiene la deroga per i trasporti combinati internazionali, introdotta nel 2015 a titolo sperimentale. Le associazioni ne chiedono l'estensione anche ai trasporti combinati nazionali "al fine di rendere più semplice e funzionale con il piano della portualità e della logistica varato dal Governo, la regolamentazione dell'ultimo miglio".
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