Mentre a Ventimiglia la Polizia francese blocca i migranti provenienti dall'Italia, a Calais il Governo sta affrontando un'emergenza simile: ma dal punto vista opposto. Infatti, centinaia di migranti sono accampati intorno al porto con l'obiettivo di raggiungere la Gran Bretagna. E l'unico modo per farlo è cercare di salire clandestinamente sul semirimorchio di uno delle centinaia di camion che ogni giorno entrano nel porto francese per attraversare in traghetto la Manica.
Non è un fenomeno nuovo, ma che sta aggravandosi per l'aumento del numero dei migranti e per la loro crescente disperazione, che li porta ad essere sempre più aggressivi nell'assalto ai camion. Gli autotrasportatori stanno prendendo individualmente alcune contromisure, come rinforzare le protezioni dei camion, usare la navetta ferroviaria, imbarcarsi in altri porti o evitare di fermarsi, anche solo per il rifornimento di gasolio, nei dintorni di Calais.
Per affrontare l'emergenza, l'associazione FNTR ha portato al ministro dei Trasporti francese alcune proposte, partendo dalla considerazione che "gli autotrasportatori sono in prima linea". Infatti, se le Autorità britanniche trovano migranti sui veicoli allo sbarco, l'autista deve provare di non sapere della loro presenza, altrimenti subisce pesanti sanzioni. Inoltre, se sono salite persone sul semirimorchio, il destinatario rifiuta il carico (specialmente se è formato da prodotti alimentari). Infine, sta aumentando il rischio di aggressioni ai conducenti che cercano di evitare l'intrusione sui veicoli. "L'esasperazione sta crescendo tra autotrasportatori e autisti", ammonisce la FNTR.
L'associazione presenta quindi quattro proposte per affrontare l'emergenza "il più rapidamente possibile". La prima è attivare un comitato che raccolga tutti i soggetti interessati, quindi anche gli autotrasportatori. La seconda è mettere in sicurezza le vie d'accesso al porto e aumentare le aree di sosta vigilate.
La terza proposta è migliorare le procedure di controllo dei camion prima dell'imbarco, così da sollevare da responsabilità gli autotrasportatori allo sbarco. A tale proposito, nelle scorse settimane sono stati gli stessi autotrasportatori a chiedere controlli allo scanner di CO2, che individua persone nel vano di carico senza doverlo aprire e svuotare, ma questa verifica è stata negata in molti casi. Infine, la FNTR chiede di attuare un sistema di risarcimento dei danni subiti dai vettori.
"I trasportatori non accettano più di subire le conseguenze dell'incapacità delle Autorità pubbliche a regolare il problema", dichiara David Sagnard, presidente di FNTR Pas-de-Calais. "Abbiamo messo sul tavolo proposte concrete e ora pretendiamo risposte rapide".
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