È iniziata la quinta settimana di protesta a Grafenhausen, in Germania, degli autisti del Gruppo di autotrasporto polacco Agmaz. Come confermato dal portavoce del sindacato Fnv Edwin Atema, l’imprenditore polacco Lukasz Mazur ha sbloccato il pagamento di 197.345 euro in favore dei propri conducenti, che restano però in sosta in attesa di ulteriori 97 mila euro ancora da versare per saldare tutti gli stipendi arretrati.
E mentre una delle supercar riconducibili alla società, un’Audi A8 dal valore di circa 80 mila euro, è stata messa in vendita sul portale online Otomoto.pl, verosimilmente per far fronte al prossimo pagamento, alcuni autisti si sono dichiarati pronti a iniziare uno sciopero della fame e hanno minacciato di essere pronti a lasciarsi morire nella piazzola di sosta pur di ricevere quanto dovuto.
Nel frattempo l'Ispettorato generale per il trasporto su strada della Polonia (Gitd) ha rivelato una serie di violazioni delle disposizioni della legge sul trasporto su strada durante le ispezioni sulle società Agmaz, LukMaz e Imperia. La notizia è stata pubblicata da vari media polacchi, in primis il portale logistyka.rp.pl, secondo cui le verifiche avvenute tra il 2021 e il 2022 si sono concluse con l'accertamento di numerose infrazioni tra cui il mancato rispetto delle norme sui tempi di lavoro e di riposo degli autisti ma anche irregolarità tecniche sui mezzi. Il totale delle ammende comminate al gruppo è stato quantificato in circa 400 mila zloty (90mila euro) tuttavia, in conformità con la legge polacca che limita l'importo delle sanzioni massime, la cifra pagata non sarebbe più alta di 12mila euro.
La protesta di Grafenhausen, intanto, ha raggiunto il Parlamento europeo di Strasburgo, che lo scorso martedì ha discusso della necessità di rafforzare il controllo nel settore dei trasporti e di controllare le condizioni di lavoro delle persone provenienti da Paesi terzi, definite particolarmente vulnerabili allo sfruttamento in quanto spesso non a conoscenza delle leggi vigenti.
Nell’attesa di ulteriori sviluppi, la situazione di Agmaz appare sempre più complessa. Sul web si rincorrono voci secondo cui un camion sarebbe stato confiscato in Belgio mentre a Fulda, in Germania, un altro camion ha preso fuoco bloccando il traffico sull’autostrada A7 per tutta la serata di martedì 25 aprile. Un rappresentante della società ha inviato ad alcune testate giornalistiche diverse foto dell’incendio, attribuendone la responsabilità ai manifestanti.
L’episodio è però avvenuto a oltre 100 chilometri di distanza dalla piazzola teatro della protesta e la causa sarebbe un guasto al mezzo o il malfunzionamento di un fornelletto. Il tempestivo intervento dell’autista ha permesso di limitare i danni alla sola cabina, mentre le fiamme non hanno raggiunto il rimorchio e non hanno danneggiato il carico trasportato.
Marco Martinelli