Non si placano le proteste dei contadini in Polonia e in tutto il Paese si stanno ancora verificando blocchi e disagi ai trasporti. Il 20 marzo 2024 è iniziato infatti uno sciopero generale indetto dal Consiglio Nazionale di Solidarność e che coinvolge oltre cinquecento città. Il gruppo ha anche creato una mappa online, aggiornata in tempo reale, che mostra tutti i blocchi in atto e che da un lato fornisce indicazioni utili a chi viaggia ma, dall'altro, mostra quanto siano estese le proteste.
Sul versante ucraino il valico di Dorohusk, già bloccato più volte negli ultimi mesi, risulta ancora congestionato e ci sono oltre trecento veicoli in attesa di varcare il confine, con tempi di percorrenza che superano le novanta ore. Più a sud, a Hrebenne, i veicoli fermi sarebbero 260 e, secondo l'amministrazione locale, le code raggiungerebbero le sessanta ore. Anche gli altri valichi per l'Ucraina risultano fortemente rallentati, con ritardi fino a quarantacinque ore a Dołhobyczów e a dodici ore a Zosin. L'unica eccezione riguarda Medyka, dove gli agricoltori hanno sospeso il blocco dopo aver trovato un accordo temporaneo con il ministro dell'agricoltura Czesław Siekierski.
"Sospendiamo la protesta per tutta la durata dell'attuazione dei provvedimenti di questo accordo, il che non significa che aspetteremo per sempre. Chiediamo che vengano intraprese azioni immediate per migliorare la situazione economica dell'agricoltura. Gli agricoltori non accetteranno più la scusa che il governo e il ministro dell'Agricoltura siano in carica solamente da tre mesi" si legge nella nota diffusa dalle associazioni dei contadini. La protesta è stata sospesa anche a Rogòw, 30 chilometri a est di Łódź, a seguito di un grave incidente notturno che ha coinvolto un mezzo pesante.
Le circostanze che hanno causato l'impatto sono ancora al vaglio delle Autorità ma sembra che l'autista del camion non abbia notato le segnalazioni sulla protesta e abbia di conseguenza speronato quattro trattori che si trovavano sulla carreggiata. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito nell'impatto, ma gli organizzatori hanno comunque deciso di sospendere la manifestazione per evitare altri possibili sinistri.
La situazione al confine tra Polonia e Ucraina è stata inoltre aggravata dalle minacce di morte inviate nei giorni scorsi a uno degli organizzatori del movimento contadino. Le indagini delle Autorità hanno poi portato all'arresto di un cittadino ucraino di 26 anni che, dopo ulteriori accertamenti, è stato anche accusato di spionaggio. Per conto dei servi segreti russi, l'uomo avrebbe infatti offerto un compenso di diverse migliaia di euro a un funzionario doganale polacco in cambio di informazioni sugli aiuti militari che attraversano il confine ogni giorno.
Nei giorni scorsi, invece, l'associazione dei trasportatori ucraini ha lanciato un appello per la sospensione immediata dei blocchi. Si legge nella nota: "Il confine deve essere sbloccato incondizionatamente, il traffico deve riprendere e solo allora potremo avviare conversazioni e trattative costruttive. L'Ucraina è pronta per i negoziati, per i colloqui, anche all'interno dell'Unione europea. Occorre stabilire con gli agricoltori polacchi quale sia il ruolo dell'Ucraina in questi trattati. Deve anche essere un dialogo costruttivo. Vediamo camion con il carico distrutto, vediamo il grano rovesciato dai vagoni merci e l'impatto emotivo è molto alto. Riteniamo che sia necessario ritornare ad un dialogo razionale, perché le proteste dei contadini in Polonia sono dannose sia per la parte ucraina che per quella polacca. Il blocco del confine influisce sui tempi di trasporto delle materie prime necessarie alle aziende ucraine. In questa situazione si parla addirittura di interrompere le catene di fornitura, anche per le imprese che operano nel settore della Difesa. Queste aziende impiegano anche persone che pagano le tasse e questa è l’unica fonte di finanziamento per le nostre Forze Armate. Il nostro Paese rimane in uno stato di guerra molto difficile e soffre per il fatto che la frontiera è bloccata e queste catene di approvvigionamento sono spezzate".
I blocchi del traffico , tuttavia, non riguardano solo il confine ucraino ma stanno causando disagi anche alla frontiera con la Bielorussia, dove sono circa 1.100 i camion fermi nel comune di Koroszczyn, con ritardi di transito fino a trenta ore. Sul lato occidentale, invece, si segnalano blocchi a Świeck, Gubinek e Słubice, al confine con la Germania. Qui le proteste, in corso ormai da diverse settimane, sarebbero dovute terminare il 20 marzo, ma il nuovo sciopero generale ha spinto gli agricoltori a proseguire con le interruzioni sui principali nodi stradali.
Marco Martinelli