L’ondata di temperature elevate che sta colpendo una parte dell’Italia a luglio 2023 sta ponendo in primo piano le misure per tutelare i lavoratori più esposti, tra cui quelli del trasporto. Un primo passo è stato compiuto a Genova, dove il Protocollo firmato il 24 luglio tra sindacati, associazioni datoriali e enti comprende anche i lavoratori del porto. L’intesa riguarda diversi aspetti dell’organizzazione del lavoro – come orari, turni e pause – e l’attivazione della cassa integrazione con temperatura percepita superiore a 35°.
Nell’autotrasporto per ora si parla solo di auspici. Il presidente di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè, sottolinea che il caldo torrido mette a rischio anche gli autisti, non tanto nella guida quanto nelle fasi di carico e scarico dei veicoli: “Quando l’autista è coinvolto nelle fasi di carico e scarico, è spesso soggetto a tempi d’attesa prolungati, che possono provocare forti disagi, considerato che il più delle volte quest’attività è svolta sotto il sole cocente, comunque a temperature elevate”.
A tale proposito, Uggè ricorda “che esistono regole ben precise, che prevedono sanzioni in caso di un prolungamento dei tempi di attesa o delle operazioni alle quali concorre anche l’autista”. L’affaticamento a temperature elevate può anche compromettere la sicurezza stradale, aggiunge il presidente dell’associazione.