“Non è uno sciopero, ma una libera decisione degli autotrasportatori che non riescono ad affrontare i maggiori costi causati dall’aumento del prezzo del gasolio”: con queste parole Trasportounito spiega la sua previsione secondo cui lunedì 14 marzo 2022 resteranno fermi almeno 70mila veicoli industriali. “Ciò accade indipendentemente da qualsiasi sostegno e coordinamento fornito dalla nostra associazione a livello nazionale”, precisa il segretario Maurizio Longo.
“Trasportounito, quindi, per evitare ulteriori contenziosi con la Commissione scioperi, nel ribadire che non è mai stato proclamato un ‘fermo nazionale’, non può far altro oggi che confermare come ciascuna impresa sia libera di decidere se continuare o meno a sottostare ad obblighi contrattuali gravosi ovvero a subire ricatti operativi e finanziari”.
La stima dei 70mila camion fermi nasce dall’esito delle assemblee che nel fine settimana si sono svolte in varie Regioni. E sarebbero molte di più, fino a quattro volte maggiore. Con non avverrà “solo grazie all’intervento in extremis di molte società della committenza, che hanno riconosciuto all’autotrasporto una parte degli extra costi in tariffa”.
K44 sta affrontando la crisi dell'autotrasporto. Vi riproponiamo un podcast con l’intervento dei Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto, e un videocast con gli interventi di Carlotta Caponi, segretario nazionale della storica Fai-Conftrasporto, Maurizio Longo, segretario di Trasportounito e di Sergio Grujic, rappresentante dell’associazione autonoma Agora 2.0.