Il 25 marzo 2022 si è svolta una riunione tra le associazioni dell’autotrasporto riunite nel comitato Comité Nacional del Transporte por Carretera (Cntc) al termine della quale è stato annunciato il raddoppio dello stanziamento per il settore, che raggiunge così il miliardo di euro. Secondo quanto riferisce l’associazione Fenadismer, il sostegno attuato con queste risorse comprende una riduzione del prezzo del gasolio di 25 centesimi al litro (20 da parte dello Stato e 5 dalle compagnie petrolifere) in vigore fino al 30 giugno 2022 e contributi alle imprese di 1250 euro per ogni veicolo industriale pesante e 500 euro per ogni leggero.
Le altre misure comprese nell’accordo sono il raddoppio del fondo per incentivare l’esodo degli autotrasportatori più anziani; facilitazioni a prestiti; l’impegno a elaborare entro il 31 luglio un progetto di Legge che limita il subappalto nell’autotrasporto; la frequenza mensile dell’applicazione del gasolio professionale e un rimborso da parte del tesoro su una vecchia vertenza. Ma tutto ciò non basta al comitato autonomo Plataforma en Defensa del Sector del Transporte, che sta attuando un fermo dal 14 marzo che coinvolge migliaia di camion e sta causando gravi danni alla produzione industriale e alla vendita al dettaglio.
In una nota del 24 marzo, la Plataforma, che non è stata invitata all’incontro ministeriale, afferma che le assocazioni del Comité Nacional del Transporte por Carretera non la rappresentano e che quindi il fermo può essere sospeso solo dalla Plataforma stessa. La mattina del 24 marzo il portavoce del comitato, Manuel Fernández, ha dichiarato che la protesta continua perché non sono state accolte le sue rivendicazioni, tra cui una riduzione del prezzo del gasolio di almeno 60 centesimi al litro. La situazione si potrebbe però sbloccare nel pomeriggio del 25 marzo, perché il Governo ha deciso d’incontrare il comitato alle 17.00 per convincerlo a terminare il fermo.