Nell’estate del 2018 la Guardia di Finanza sequestrò a Manfria a Gela (Caltanissetta) cinque autocisterne, un deposito clandestino di carburante e 110mila litri di gasolio adulterato. Questa operazione ha avviato l’indagine soprannominata Acqua Ragia, che si è conclusa la mattina del 14 ottobre 2020 con l’arresto di quattro persone e il sequestro di beni. L’accusa è duplice: adulterazione di gasolio ed evasione d’imposte e accise. Gli acquirenti di questo gasolio pensavano di fare un affare perché lo pagavano meno di quello legale alla pompa, ma non sapevano di stare acquistando un prodotto adulterato e quindi dannoso per il motore. L’analisi svolta dall'Agenzia delle Dogane mostra infatti che al gasolio erano mischiati diluenti usati per la produzione di vernice.
Il gasolio usato come base per questa frode derivava da un complesso sistema di contrabbando basato su un deposito commerciale a Gela appartenente a una società di Siracusa e affittato a un’impresa di questa città che, secondo gli inquirenti, è gestita di fatto dall’organizzazione dei contrabbandieri. Connessa all’organizzazione c’è anche una terza società di autotrasporto siciliana che metteva a disposizione le autocisterne per il trasporto del carburante. Il gasolio era acquistato all’estero – soprattutto in Slovenia e Croazia - e portato in Italia tramite falsi documenti di accompagnamento di prodotti sottoposti ad accisa (Das), che indicavano come destinazione depositi dove il prodotto non è mai arrivato.
Secondo gli inquirenti, questo contrabbando avrebbe fruttato all’organizzazione un profitto dovuto all’evasione fiscale di 437mila euro. Al termine dell'indagine, la Finanza ha arrestato quattro persone (tre domiciliari e un obbligo di dimora) e ha posto in amministrazione giudiziaria le tre società coinvolte. In tutto sono indagate tredici persone tra imprenditori, dipendenti delle società e autotrasportatori. A capo dell’organizzazione ci sarebbe un catanese già condannato per contrabbando, affiancato da un braccio destro che si occupava di falsificare i documenti e di svolgere opera di staffetta durante i trasporto del carburante. Arrestato anche proprietario del deposito mentre un autista che organizzava i viaggi e miscelava il diluente col gasolio è morto all’inizio di quest’anno.