Proseguono anche il 16 agosto le ricerche delle vittime e di eventuali sopravvissuti al crollo del ponte Morandi di Genova, avvenuto il 14 agosto. Il bilancio della Prefettura di Genova, ancora provvisorio, parla di 38 persone morte (ma non tutte identificate), 15 feriti e un numero di dispersi variabile tra dieci e venti. Le fotografie apparse in questi due giorni mostrano anche rottami di veicoli industriali tra le macerie del ponte. Finora sono stati comunicati i nomi di quattro autisti morti, due italiani e due rumeni. Uno è l'autotrasportatore di Napoli, Gennaro Sarnataro, di 43 anni e padre di due figli, che stava rientrando dalla Francia dove aveva trasportato un carico di ortofrutta per l'azienda di autotrasporti Ital trans o Fruit di Scafati.
Un suo cognato ha dichiarato a Repubblica: "La nostra è una famiglia di autotrasportatori conosciamo bene le autostrade e posso dire che tutta la rete dal sud fino ai confini del nord è pericolosa e inadeguata. Il ponte di Genova non è l'unica infrastruttura a rischio sui nostri percorsi e questa tragedia era ampiamente annunciata".
Il secondo autista italiano trovato tra le macerie è Vincenzo Licata, nato 58 anni fa a Grotte di Agrigento e residente a Vicenza, dove lavorava come padroncino. Il crollo ha coinvolto anche un camion di un'azienda di traslochi francese Alba Demenagements dove viaggiavano due autisti rumeni: il primo è Anatolii Malai, che è stato identificato tra le vittime e il secondo è Marian Rosca, che risulta disperso.
Un altro morto già identificato è Andrea Cerulli, di 48 anni, che lavorava alla compagnia portuale genovese Culmv e stava viaggiando sul ponte Morandi per raggiungere il terminal container VTE per iniziare il suo turno di lavoro.
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