Il 2 settembre 2022 un’ottantina di autotrasportatori tarantini attuò un presidio con i camion all’ingresso della raffineria Eni di Taranto per chiedere il loro reintegro nel trasporto di carburante, da cui erano rimasti esclusi in seguito al contratto di appalto firmato tra la società petrolifera e la G&A. Il blocco venne tolto l’8 settembre, dopo un incontro in Prefettura con i rappresentanti dell’Eni, e il 4 settembre le parti hanno raggiunto un accordo che dovrebbe reintegrare tutti i vettori tarantini. L’accordo prevede che i trasporti di carburante in uscita dalla raffineria saranno svolti dai consorzi Ctct e Cat, che entro il 32 dicembre 2022 dovranno fondersi in un unico consorzio.
La vertenza nacque dopo che l’Eni affidò tutto il trasporto del carburante alla società G&A, che fa parte del Gruppo Gavio, la quale scelse di usare per la subvezione solo il consorzio Ctct, escludendo il Cat. Nel frattempo dal Ctct erano uscite alcune piccole imprese, restando così escluse da quest’attività. Dopo la protesta di settembre, la Casartigiani di Taranto ha chiesto di rendere i consorzi (che si unificheranno) vettori diretti di Eni, precisando che questo potrà essere “il prossimo passaggio” della vertenza.