Poche ore dopo l'incendio che sull'autostrada Piacenza-Brescia ha distrutto due autoarticolati e un'autovettura, causando la morte di sei persone, sono iniziati i commenti e le polemiche, che hanno interessato soprattutto l'autotrasporto. Una prima risposta viene da Andrea Manfron, segretario generale di Fai-Conftrasporto, che "richiama alla cautela fantomatici esperti di circolazione e sicurezza stradale che, non ancora ricostruita la dinamica dell'incidente, si lasciano andare a facili e improvvide dichiarazioni, individuando con certezza (la loro) i colpevoli". Manfron aggiunge che "solo appurata la reale dinamica degli eventi si potrà fare un'analisi seria dell'accaduto".
TrasportoUnito interviene invece sulla polemica relativa al trasporto stradale di merce pericolosa. Infatti, l'incendio è scaturito da un'autocisterna di benzina travolta dall'autoarticolato carico di sabbia mentre era in coda. "Un carico di merce pericolosa resta tale sia che viaggi in autostrada o su un treno (e i fatti di Viareggio lo hanno drammaticamente dimostrato), o in nave o aereo. Le merci sono e restano pericolose a prescindere dal mezzo di trasporto", afferma il segretario generale dell'associazione, Maurizio Longo.
Longo aggiunge che "non si capisce bene dove dovrebbero viaggiare le merci pericolose o i carichi infiammabili. Forse sulle provinciali, attraversando centri abitati oppure su ferrovie che presentano comunque gli stessi rischi di un autostrada? Lo Stato italiano continua a garantire un minimo di rimborso sui pedaggi autostradali, diventati comunque insopportabili, proprio per favorire il dirottamento dei traffici merci dalla rete ordinaria a quella autostradale, ritenuta a minor rischio".
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