Dopo il fermo regionale attuato a metà marzo 2022 contro l’aumento del prezzo del gasolio, che ha bloccato anche i porti, l’associazione Autotrasportatori Sardi Riuniti aveva instaurato una sorta di tregua, nell’attesa delle misure di sostegno all’autotrasporto promesse della vice-ministra del Mims (ex Trasporti) Teresa Bellanova. Misure che per ora restano sulla carta (non sono ancora stati comunicate le modalità per ottenere i 500 milioni stanziati per affrontare l’emergenza) e che spingono l’associazione a riprendere la mobilitazione, che potrebbe sfociare in un nuovo fermo.
Lo annuncia in un comunicato diffuso il 14 giugno, dove afferma che “la categoria degli autotrasportatori si sente presa in giro da questo Governo”, precisando che “riducendo l'accisa alla pompa, hanno praticamente azzerato il recupero trimestrale delle accise alle aziende che avevano investito grossi capitali in mezzi più ecologici ed efficienti”. Ciò ha spinto gli autotrasportatori a svolgere una funzione di “diga agli aumenti continui e alla carenza strutturale della viabilità”.
Al termine della nota, l’associazione ammonisce: “Se il Governo non interviene saremmo costretti a rigirare tutti gli aumenti ai committenti che poi, se riterranno, rigireranno sui consumatori facendo decollare l'inflazione. Con queste premesse non ci resta che proclamare lo stato di agitazione e comunicare, a breve, alle Autorità la volontà di uno sciopero totale del comparto".