Dopo i mesi di ritardo nell'erogazione del contributo agli autotrasportatori per l’acquisto di gasolio, anche quello per l’acquisto di additivo AdBlue sta subendo ritardi rispetto alla tabella di marcia stabilita dalla normativa. Infatti, entro il 31 dicembre 2022 doveva terminare la procedura del riconoscimento del credito d’imposta da parte del ministero dei Trasporti. Ogni azienda beneficiaria avrebbe dovuto ricevere nel suo cassetto fiscale il riconoscimento per poter poi usare il credito d’imposta del 15% col modello F24.
Il 30 gennaio 2023, l'associazione Fiap ha denunciato che “ciò non si è ancora verificato”. Le cause di tale ritardo sono due. La prima è che bisogna attendere l’approvazione della Commissione Europea, perché anche questo contributo si configura come aiuto di Stato nell’ambito di quelli previsti per affrontare le conseguenze della guerra in Ucraina. La seconda causa è un ricorso al Tar per chiedere il contributo anche per le aziende che operano nell’autotrasporto in conto proprio.
Dopo avere spiegato le cause, la Fiap ha elaborato tre proposte per affrontare la questione. La prima è permette di aggiungere alle domande già presentate anche le fatture di acquisito di additivo di novembre e dicembre 2022 (originariamente non previste perché originariamente il credito doveva essere riconosciuto entro la fine del 2022). La seconda è riconoscere il credito per l’AdBlue anche alle imprese che hanno già raggiunto il limite massimo degli aiuti di stato col credito sul gasolio. La terza è permettere l’uso del credito d’imposta fino alla fine del 2023.
Aggiornamento del 10 febbraio: il ministero dei Trasporti ha diffuso precisazioni du questo tema e informa che la procedura non è ferma. LEGGI L'ARTICOLO
Il videocast K44 ha dedicato un episodio su come la Polizia Stradale italiana scopre gli emulatori di AdBlue e uno su questo fenomeno. Ve li riproponiamo.