I giudici del Tribunale di Liegi hanno accolto la richiesta di scarcerazione presentata dai legali di Roland Jost e di un altro dirigente della Jost, mantenendo comunque delle misure di sorveglianza: entrambi sono agli arresti domiciliari e devono portare un braccialetto elettronico che ne traccia gli spostamenti. I due dirigenti sono stati arrestati dopo un'operazione di controllo condotta in Belgio, Lussemburgo e Romania contro il dumping sociale. Just è accusato di avere usato in modo illegale 1100 autisti lussemburghesi e rumeni, evadendo circa 55 milioni di euro in contributi. Dopo i controlli in una ventina di siti, il 9 maggio Jost e tre collaboratori sono stati accusati di frode fiscale e portati in carcere. Ora sono tutti agli arresti domiciliari.
L'elenco delle accuse è lungo e comprende gravi reati, come traffico di esseri umani, riciclaggio, frode fiscale e contributiva e false dichiarazioni. L'azienda rigetta le accuse e dichiara di comportarsi in modo regolare. Dopo l'arresto di Roland Jost, ha nominato amministratore delegato Eric Demonty, che lavora nel gruppo da vent'anni, precisando che "Roland Jost riprenderà il suo impegno dirigenziale quando uscirà dalla vicenda giudiziaria".
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