La Francia prosegue la battaglia contro il cabotaggio illegale e il dumping sociale degli autisti. Dopo l'introduzione di pesanti sanzioni per i conducenti che svolgono il riposo settimanale sul camion – avvenuta nell'estate del 2014 – ora il Governo francese segue le orme di quello tedesco sull'applicazione delle norme salariali anche ai camionisti stranieri che viaggiano in Francia per svolgere trasporti internazionali o attività di cabotaggio.
Per ora la Legge – denominata Macron nel nome del ministro che la ha presentata lo scorso 10 dicembre – è in fase di discussione all'Assemblea Nazionale. Il testo prevede una serie di provvedimenti per favorire lo sviluppo delle imprese e aumentare il potere d'acquisto dei cittadini. Durante il dibattito parlamentare, lo stesso Governo ha presentato un importante emendamento sull'autotrasporto, che impone l'applicazione del Salaire minimum interprofessionnel de croissance (Smic), ossia del salario minimo obbligatorio, anche agli autisti dei camion stranieri. Tale salario corrisponde a 9,61 euro lordi all'ora. Se la Legge sarà approvata, non avrà un'applicazione immediata, perché prevede l'emanazione di regolamenti attuati che ne definiscano le modalità operative.
Le associazioni degli autotrasportatori francesi Fntr, TLF e Unostra ritengono questa una "misura di protezione del mercato". Esse sottolineano come questo emendamento sia la risposta del Governo ad due problemi sollevati da tempi dagli autotrasportatori, ossia la scarsa competitività delle imprese francesi e la distorsione della concorrenza operata da vettori stranieri. Ma, aggiungono le tre associazioni, per risolvere veramente tali problemi bisogna intervenire a livello comunitario.
In concreto, le sigle dell'autotrasporto francese chiedono due interventi: ridefinire le regole del cabotaggio stradale e "aprire una riflessione" sui lavoratori che hanno un'elevata mobilità. Sul cabotaggio, Fntr, TLF e Unostra chiedono un'ulteriore limitazione al numero e alla durata dei trasporti concessi ai vettori stranieri. "Queste misure devono essere completate con azioni concrete sulla competitività delle imprese francesi di autotrasporto", conclude la nota delle associazioni.
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