Il 24 marzo gli autisti della società Esseti hanno attuato uno sciopero organizzato dal Filt Cgil perché l’azienda non ha pagato loro gli stipendi. La società, che in precedenza era Salerno Trasporti, svolge la distribuzione a Bologna per conto di Amazon. Il sindacato spiega che la mobilitazione riguarda diverse articolazioni del servizio, svolto con un centinaio di autisti: da quelli che trasportano pacchi dal magazzino di Valsamoggia, a quelli che gestiscono le consegne dei prodotti voluminosi e pesanti – cosiddetti XL – dal polo di Calderara di Reno, fino ai rider che, a bordo di motorini elettrici, servono il centro storico del capoluogo emiliano.
La Filt Cgil afferma che la mancata corresponsione degli stipendi riguarderebbe tutto il territorio nazionale, precisando che “né i lavoratori, né le organizzazioni Sindacali hanno ricevuto informazioni utili a capire le reali motivazioni che non permettono a Esseti di pagare gli stipendi ai propri dipendenti”.
Amazon, in qualità di committente, ha comunicato l’intenzione di intervenire in surroga, erogando direttamente gli stipendi ai lavoratori e trattenendo le somme dai pagamenti dovuti all'appaltatore. Sebbene questa misura garantisce nell’immediato una tutela economica per i dipendenti, il sindacato afferma che rappresenta un tampone temporaneo, che non risolve le criticità strutturali del sistema.
In una nota, la Filt Cgil aggiunge che “questo episodio, così come tanti altri che da anni stanno interessando le società appaltatrici, che improvvisamente smettono di pagare gli stipendi senza apparenti motivazioni, salvo poi emergere problemi aziendali enormi, che – nella maggior parte dei casi – hanno rivelato anche situazioni di illegalità; talvolta le aziende sono riuscite a salvarsi, altre volte la situazione si è risolta con dei cambi di appalto, ma la vicenda si è poi ripetuta e continua a ripetersi ciclicamente nelle aziende degli appalti, sia a Bologna, sia altrove”.