Lo sciopero di venerdì scorso è stato il prima di un pacchetto complessivo di 72 ore indetto dai sindacati confederali contro la ristrutturazione della Elia. Gli stessi sindacati hanno criticato la decisione d'impedire l'accesso al piazzale dei lavoratori, che non era mai stata presa prima. La protesta è stata scatenata dalla decisione di spostare cinquanta lavoratori, su un totale di 64 della piattaforma livornese, alla cooperativa torinese Man at Works , tramite un licenziamento e la successiva riassunzione. Questa coop ha ottenuto l'appalto dalla Bertani di Mantova (che controlla l'Elia) per la movimentazione e la pre-consegna degli autoveicoli.
In un'assemblea, i lavoratori hanno deciso di proseguire lo sciopero fino a venerdì 16 maggio 2016, proseguendo comunque le trattative con l'azienda per ottenere la revoca della mobilità. Tale decisione ha però creato una spaccatura tra i sindacati, con la Filt Cgil che ha ritirato i rappresentanti e la Filt Cisl che prosegue la protesta.
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