La vertenza sulle condizioni di lavoro ed economiche della Newgel non comporta solamente il confronto tra l'impresa e il sindacato di base SiCobas, ma anche quello tra quest'ultimo e la Fit Cisl. Lo dimostra la manifestazione organizzata dalla sigla di base il 16 settembre, in concomitanza con uno sciopero contro l'impresa genovese, che non si è svolta davanti alla sede dell'azienda di trasporto, ma sotto quella della sigla confederale. In un comunicato diffuso dopo l'evento, il SiCobas afferma che al presidio hanno partecipato un centinaio di lavoratori "per denunciare le pesanti responsabilità sindacali e politiche di questo sindacato rispetto alla vertenza Newgel e la lotta che ormai da qualche mese sta vedendo protagonisti questi coraggiosi autisti". Il sindacato di base contesta gli "accordi bidone che condannano i lavoratori a turni massacranti e a tagli del salario" e afferma che la Fit Cisl abbia "invocato denunce e repressione contro gli stessi lavoratori" che hanno partecipato agli scioperi di luglio e agosto proclamati dal SiCobas. Al termine del comunicato, il sindacato annuncia la prosecuzione della vertenza.
Alle parole e alle azioni del SiCobas replicano le sigle confederali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti con un comunicato congiunto. Il testo rivendica una "forte rappresentanza" della Fit Cisl nell'azienda genovese, aggiungendo che alcuni lavoratori avrebbero lasciato il sindacato di base. La nota afferma anche che un delegato della Fit avrebbe subito minacce. Su questo versante bisogna aggiungere che anche da parte degli esponenti del SiCobas sono arrivate denunce su minacce e aggressioni e che durante uno sciopero un magazziniere ha urtato con la sua vettura un manifestante, per fortuna senza gravi conseguenze.
I confederali respingono alcune accuse del SiCobas, come quella sulle retribuzioni che secondo le tre sigle sono al livello "di uno stipendio medio degli autisti che si attesta al valore di mercato" e sull'orario di lavoro e d'impegno che è "quello previsto dal Ccnl di categoria, dal Regio decreto e dal Regolamento Europeo CE 561/07". Infine c'è la questione di alcuni autisti a che erano stati assunti a tempo determinato e che non sono stati riconfermati, secondo il SiCobas perché hanno aderito al sindacato di base. Il comunicato confederale esprime solidarietà, aggiungendo che "il nemico va ricercato in chi ha dato questi strumenti alle aziende".
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