Il 3 marzo 2025 la Guardia di Finanza ha annunciato la scoperta di una presunta estero-vestizione di un’impresa di autotrasporto. Questo reato consiste nell’aprire una società in un Paese straniero per beneficiare del miglior trattamento fiscale e previdenziale, ma di fatto controllarla dall’Italia. In questo caso, l’imprenditore indagato (di cui non è stato fornito il nome) opera nella provincia di Treviso e ha aperto una società in Slovenia. Secondo la Finanza, in questo modo l’autotrasportatore italiano avrebbe sottratto all’Erario italiano ricavi per sette milioni di euro e non avrebbe pagato circa un milione e mezzo d’Iva. Al termine dell’indagine è stato denunciato per frode fiscale.
L'inchiesta, condotta dai militari della Tenenza di Vittorio Veneto, ha avuto inizio con il controllo di due complessi aziendali situati tra Vittorio Veneto e Conegliano. In questi siti sono stati individuati numerosi autoarticolati con targa estera, destando sospetti sulla reale operatività della società. Attraverso verifiche approfondite, svolte anche con avanzate tecniche di analisi digitale, i Finanzieri hanno stabilito che la gestione e l’amministrazione dell’azienda avvenivano integralmente sul territorio italiano. La presunta sede slovena, infatti, si riduceva a un semplice recapito presso un professionista locale.
Oltre all’impatto fiscale, l'indagine ha portato alla luce anche gravi irregolarità in ambito del lavoro. La Finanza ha individuato dieci lavoratori impiegati senza regolare assunzione, con il mancato versamento delle ritenute d’acconto per oltre 200mila euro. L'intervento della Guardia di Finanza non si è limitato all’accertamento dell’evasione, ma ha anche consentito l’apertura d’ufficio della posizione Iva italiana della società, permettendole di continuare l’attività, a condizione che venga regolarizzata la situazione fiscale e contributiva.