Il primo Paese ad annunciare ufficialmente un ricorso alla Corte di Giustizia Europea contro alcuni provvedimenti del Primo Pacchetto Mobilità è stata la Romania (come ha scritto TrasportoEuropa nei giorni scorsi) ma altri cinque avrebbero già preparato la loro azione e i relativi documenti saranno pubblicati nei prossimi giorni sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Lo rivela l’associazione francese dell’autotrasporto Fntr, citando i nomi, oltre che della Romania, di Bulgaria, Ungheria, Lituania, Malta e Polonia. Un elenco che potrebbe allungarsi, perché durante il percorso di approvazione del Pacchetto sono stati nove i Paesi comunitari che si sono opposti a parte o a tutti i provvedimenti.
La Fntr precisa che le norme maggiormente prese di mira sono quelle sul divieto di riposo settimanale in cabina, il rientro dell’autista in sede ogni quattro settimane, i limiti al cabotaggio stradale e l’obbligo di rientro del camion in sede ogni otto settimane. Su quest’ultimo punto la Commissione Europea ha commissionato una ricerca, che dovrebbe essere completata entro la fine dell’anno, per stabilire se contribuisce ad aumentare l’inquinamento dell’autotrasporto. L’associazione francese dichiara che di essere pronta, insieme con i suoi partner europei, “a difendere le regole di concorrenza eque e socialmente giuste nel trasporto stradale europeo”.
Il videocast K44 Risponde ha trattato il Primo Pacchetto Mobilità in diversi episodi, che vi riproponiamo di seguito: