La curva del prezzo medio alla pompa del gasolio per autotrazione sale incessante anche a giugno 2021, raggiungendo il valore più alto da gennaio 2020: 1473,40 euro per mille litri. Lo comunica il ministero Mims (ex Trasporti) nella nota mensile sul costo del carburante per aggiornare i costi d’esercizio dei veicoli industriali. Dall’inizio del 2021, il prezzo alla pompa è aumentato di 135,10 euro per mille litri, pari a 0,135 euro al litro. Ciò significa per un veicolo che percorre 100mila chilometri l’anno un aumento del costo annuale di 13.510 euro. In realtà, il costo del gasolio per un’impresa di autotrasporto in conto terzi è minore, perché è epurato dalla componente dell’Iva, che la società può scaricare, e se sussistono le condizioni anche dello sconto sulle accise.
In concreto, ciò significa che il gasolio consumato da tutti i veicoli industriali con massa complessiva inferiore a 7,5 tonnellate e quelli con massa complessiva superiore a tale soglia ed equipaggiati con motori fino alla classe Euro IV, il carburante costa 1,207 euro al litro, per la deduzione dell’Iva, mentre per i veicoli con massa uguale o superiore a 7,5 tonnellate e con motore Euro V o superiore il costo scende a 0,993 euro al litro, grazie anche allo sconto sulle accise.
Intanto il prezzo del petrolio continua a salire, anche se con una curva altalenante. Il 13 luglio il Brent ha raggiunto i 75,77 dollari al barile e il Wti i 74,72 dollari al barile. Potrebbe ancora crescere a causa dei conflitti interni all’Opec+ sulla riduzione o sull’aumento della produzione, in una fase di forte incremento della domanda. Se vincerà la fazione contraria all'aumento della produzione, il prezzo potrebbe raggiungere gli 80 dollari al barile e qualche analista si spinge fino alla previsione dei cento dollari. Uno scenario migliore sarebbe quello di un taglio concordato della produzione oppure di una mancanza di accordo, permettendo quindi a ogni Paese di estrarre quanto petrolio vuole.