A maggio 2023 la Guardia di Finanza di Grosseto ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo nei confronti dei responsabili di un’impresa di autotrasporto – di cui gli inquirenti non forniscono il nome – fallita nel 2018 e accusata di bancarotta fraudolenta. Secondo le indagini coordinate dal Sostituto procuratore Davide Nuzzo, il curatore fallimentare della società, costituita nel 2012, avrebbe trovato solamente un bilancio, depositato nel 2013, mentre mancava completamente il resto della documentazione amministrativa e contabile. Non riuscì a reperire neppure l’ultimo amministratore della società.
L’impresa iniziò ad accumulare debiti con privati e con lo Stato, che hanno raggiunto la cifra di 41 milioni verso le banche e 300mila euro verso l’Erario. Così, nel 2021 la Finanza avviò l’inchiesta durante la quale, oltre a non trovare traccia della contabilità, scoprì anche che l’impresa non aveva veicoli e nella sue sede legale operava da dieci anni un’agenzia immobiliare. Emerse anche che i precedenti amministratori della società sommersi dai debiti, la intestarono a un prestanome e incassarono 400mila euro dai conti societari. Poi, secondo gli inquirenti spinsero anche i dipendenti a diventare soci.
Aggiornamento: Giudice riesame annulla il sequestro