Le morti sul lavoro degli autisti di veicoli industriali avvengono nell’ombra, perché spesso sono comunicate dai giornali come incidenti stradali. Ma ci sono periodi in cui sono così frequenti che è impossibile trascurarle e uno di questi è settembre 2021, quando abbiamo rilevato ben dodici autisti deceduti sul lavoro, cui si aggiungono due operai della manutenzione autostradale. Non è una cifra ufficiale, perché nessuno le comunica e comunque non lo si fa in modo tempestivo, ma sono le rilevazioni svolte dalla redazione di TrasportoEuropa dalle cronache locali.
La lista nera inizia già il 5 settembre con un autista trovato deceduto nella cisterna del suo camion, mentre era parcheggiato in uno stabilimento d’imbottigliamento di bevande in provincia di Parma. Si era calato per recuperare una guarnizione ed è rimasto asfissiato dai gas. E il caso ha voluto che la serie dei decessi di settembre si è chiusa il 29 settembre con altri due autisti morti per asfissia, mentre scaricavano azoto liquidi all’ospedale Humanitas di Rozzano (Milano). Uno era esperto e l’altro un giovane indiano in prova. Il giorno successivo l’ultimo morto del mese è avvenuto in provincia di Verona, dove un conducente è stato investito da un camion.
La lunga serie di morti al volante è iniziata il 6 settembre con un ribaltamento a sullo svincolo del raccordo Perugia-Bettolle di Ellera di Corciano ed è proseguita il 7 settembre con l’incendio di un veicolo dopo un tamponamento a Cambiago (Milano) e il giorno successivo con un altro decesso in un tamponamento tra camion sull’A4, tra Desenzano e Sirmione. Lo stesso giorno un autista è stato ricoverato d’urgenza a causa di un malore avvenuto all’interno del camion parcheggiato a Basiano ed è morto poco dopo l’arrivo in ospedale.
Il 9 settembre è toccato a un camionista russo, investito da un treno vicino al confine del Brennero mentre si stava recando dal parcheggio del camion a un supermercato. Il 13 settembre è avvenuto il primo incidente mortale del mese in un cantiere autostradale, dove un operaio stato investito da un veicolo pesante mentre era sul furgone di servizio per segnalare un cantiere sull’A1, nei pressi di Parma.
Il 20 settembre ritornano gli incidenti al volante dei veicoli, con un decesso per l’uscita di strada sul raccordo autostradale di Avellino. C’è una breve tregua, ma il 28 e il 29 settembre avvengono due diversi incidenti mortali sullo stesso tratto di A4 tra San Stino di Livenza e il nodo di Portogruaro. Nel primo caso un uscita di strada, forse per un malore, nel secondo per un tamponamento tra camion. Sempre il 28 settembre un camionista è stato investito a Capaci (Palermo) dal suo stesso veicolo mentre lo scaricava nella parte posteriore. Il 29 settembre, oltre ai due autisti deceduti alla Humanitas, un operaio è stato travolto da un veicolo industriale mentre installava un cantiere sull’A14, tra Poggio Imperiale e San Severo.
Questa serie d’incidenti mortali dovrebbe portare una riflessione nell’intero settore dell’autotrasporto sui carichi di lavoro, sulle misure di sicurezza, sulla formazione e anche sulla necessità di spingere il Governo e il Parlamento a riconoscere come usurante l’attività di autista di veicoli industriali. E anche questa elevata mortalità dovrebbe essere inserita tra le cause che allontanano i giovani dal mestiere di autista.