La vicenda è iniziata la mattina dell'11 novembre, quando una pattuglia della Polizia Stradale ha fermato un autoarticolato vicino allo svincolo di Nola della Statale 7 Bis Variante. Durante il controllo, gli agenti hanno scoperto un sistema elettronico per alterare le rilevazioni del cronotachigrafo, formato da un microchip inserito posto all'interno della leva del cambio e un telecomando per azionarlo, in modo attivare o disattivare le rilevazioni del cronotachigrafo.
Dopo questa scoperta, gli agenti hanno voluto proseguire l'indagine, sospettando che la frode fosse stata organizzata non dall'autista, ma dall'azienda di autotrasporto. Così, la pattuglia è andata nella sua sede, a Volla, dove ha trovato lo stesso sistema di manomissione su un altro autocarro. Ma la Polstrada non si è fermata neppure a questo livello perché ha cercato, e trovato, gli autori della manomissione, ossia due officine a Sant'Anastasia e San Gennaro Vesuviano. In una delle due officine, gli agenti hanno trovato componenti per manomettere i cronotachigrafi e una dose significativa di hashish.
Al termine dell'indagine, la Polstrada ha denunciato quattro persone per concorso in rimozione e alterazione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro e ha segnalato una persona alla Procura per detenzione di sostanze stupefacenti. A tutte le persone denunciate gli agenti hanno ritirato la patente, oltre a elevare le sanzioni previste per la manomissione degli apparecchi e la violazione dei tempi di guida e di riposo.
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