L’operazione Giallo Oro coordinata dalla Procura di Treviso e condotta dalla Guardia di Finanza si è conclusa a marzo 2021 con due arresti in flagranza di reati, trentacinque denunce e il sequestro di beni per il valore di 1,7 milioni di euro, tra cui otto veicoli industriali, quindici semirimorchi, un distributore di carburante clandestino e 345mila litri di olio minerali.
L’inchiesta ha sgominato un’organizzazione che ha contrabbandato in Italia 1,8 milioni di litri di gasolio prodotto in alcune raffinerie di Slovenia, Repubblica Ceca, Ungheria e Austria, importandolo come solvente o liquido anticorrosivo, prodotti che non sono soggetti ad accise. Ciò ha comportato un’evasione fiscale di un milione di euro.
Il gasolio entrava in Italia in autocisterne o in cisternette cariche su semirimorchi centinati, senza rispettare le norme sul trasporto di prodotti infiammabili, ed era consegnato a depositi clandestini. Prima di essere venduto al dettaglio in diverse provincie italiane (Milano, Roma, Latina, Frosinone, Foggia, Napoli, Ancona, Mantova, Caserta e Catania), il gasolio era mischiato ad altre sostanze, come olio vegetale, che ne riduceva la qualità.