Superato lo scoglio del Parlamento Europeo, il primo Pacchetto mobilità della Commissione Europea (quello che prevede modifiche sull'autotrasporto internazionale) rischia d'incagliarsi nel passaggio successivo, che precede l'approvazione definitiva della norma, ossia il cosiddetto Trilogo. Quest'ultimo è composto dai rappresentanti della Commissione Europea, del Consiglio Europeo e del Parlamento Europeo e ha lo scopo di trovare un testo condiviso da adottare. A novembre 2019, il Trilogo sta discutendo le riforme all'autotrasporto internazionale, ma finora senza alcun esito a causa della profonda divisione tra i Governi: quelli dell'occidente sono favorevoli al testo approvato dall'Europarlamento, mentre quelli orientali si oppongono ad alcuni provvedimenti, soprattutto relativi al cabotaggio terrestre.
La mattina del 26 novembre 2019, il rappresentante della Finlandia, che detiene la presidenza del Consiglio dell'Unione Europea in questo semestre, ha twittato che "stanotte, dopo lunghe trattative con il Parlamento Europeo su tre elementi del primo Pacchetto Mobilità non è stato raggiunto alcun accordo". Al testo dell'Europarlamento si oppongono i ministri dei Trasporti di Lituania, Polonia, Lettonia, Lettonia, Ungheria, Romania e Bulgaria, che contestano soprattutto la regola che impone ai veicoli di tornare nel Paese di origine a intervalli regolari, per evitare che gli autisti restino in viaggio per mesi interi e che si superino i limiti imposti per il cabotaggio stradale. Il motivo è che questa norma aumenterebbe i percorsi a vuoti e quindi l'inquinamento.
I ministri contestano anche il divieto di trascorrere sul camion il riposo settimanale regolare degli autisti, aggiungendo che è difficile attuarlo a causa della carenza di parcheggi sicuri. Questi sei Paesi non hanno però un numero di voti sufficienti per bloccare il testo approvato dal Parlamento Europeo e devono quindi trovare altri alleati. Guardano soprattutto ai rappresentanti della Finlandia.
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