Il 4 maggio 2016, il ministero dei Trasporti ha inviato a quello degli Esteri un'informativa, riassumendo i limiti recentemente imposti dalla Federazione Russa all'ingresso dei camion comunitari e chiedendo "immediati chiarimenti" per la modifica di tali provvedimenti, che violano gli accordi in vigore tra UE e Russia. Il primo ostacolo è in vigore dall'inizio di quest'anno e impone il blocco dei veicoli industriali comunitari al confine tra Ucraina e Russia. I veicoli in viaggio verso il Kazakistan possono attraversare solamente la Bielorussia.
Il secondo ostacolo è stato attivato a febbraio e impone alle persone che non hanno il passaporto russo o bielorusso, quindi anche gli autisti di camion, di attraversare la frontiera tra Russia e Bielorussia solamente al valico di Krasnya Gorka, chiudendo gli altri diciannove valichi. "Riteniamo che che tali provvedimenti comportino un ulteriore e pesante aggravio ai danni dei trasportatori italiani ed europei tradotti in maggiori tempi e spese di viaggio, nonché l'obbligo di ulteriori dispositivi di tracciamento, come il Gps Glonass", scrive il ministero dei Trasporti nella nota.
Il ministero ricorda anche dal 15 aprile la Russia ha introdotto nuove regole di funzionamento per i pedaggi delle autostrade federali, rendendo obbligatorio l'uso di dispositivi di pagamento automatici "che sembrano implicare l'acquisizione da parte russa d'informazioni non strettamente necessarie al trasporto".
Le associazioni degli autotrasportatori rilevano che per ottenere tali dispositivi devono produrre un'imponente documentazione "con l'evidente rischio di cattura d'informazioni potenzialmente soggette al segreto industriale e comunque facenti parte di strategie d'impresa riservate". Il ministero dei Trasporti nota che diversi Paesi intravedono in tale sistema un tentativo di attivare la "cattura d'informazioni industriali" per espandere la quota di trasporto svolto dai vettori russi.
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