Nel primo pomeriggio del 26 dicembre 2020 il ministro dei Trasporti britannico ha postato un messaggio su Twitter per annunciare che “Manston è ora vuoto”, segnando così la fine del lungo confinamento di migliaia di camionisti, si stima siano stati oltre quattromila, che sono rimasto bloccati nella contea del Kent, non solo nell’aeroporto di Manston, ma anche lungo l’autostrada M20 e in altre strade della contea a causa del blocco agli sbarchi decretato dalla Francia per contrastare la diffusione della variante “inglese” del virus Sars-Cov-2. Il confinamento è proseguito anche dopo che Parigi ha permesso l’imbarco attraverso la Manica, perché prima di salire sui traghetti gli autisti hanno dovuto fare il tampone.
Per controllare tutti gli autisti, il Governo britannico ha impiegato l’esercito e oltre un migliaio di soldati hanno fatto circa diecimila tamponi a 4500 persone. Di questi solo 24 (pari allo 0,24%) sono risultati positivi. Questi ultimi sono stato isolati in alberghi. Ci sono voluti tre giorni per liberare tutti gli autisti, che sono rimasti fermi praticamente senza servizi igienici e con cibo scarso, distribuito dall’esercito ma anche da alcuni abitanti del Kent e da associazioni di volontariato. I pochi servizi igienici disponibili sono stati usati da una minima parte dei camionisti, come conferma il direttore dell’associazione britannica degli autotrasportatori RHA, Richard Burnett.
Secondo il Governo, nell’aeroporto di Manston erano state installate 220 toilette, a fronte di circa tremila persone, mentre ne sono state disposte altre ogni chilometro dell’autostrada M20 tra le uscite 10 e 11, mentre non c’è stata possibilità di fare una doccia. Nei giorni di confinamento ci sono state tensioni tra autisti e poliziotti al porto di Dover e ci sono testimonianze della stampa locale secondo cui ci sarebbero stati blocchi dell'autostrada M20 per protesta.
Gradualmente, i veicoli industriali hanno attraversato la Manica sui traghetti e sui treni dell’Eurotunnel. La compagnia marittima Dfds ha dichiarato che tra il 24 e il 25 dicembre ha traghettato 1846 camion, anche con corse extra, offrendo una capacità di duemila veicoli al giorno. Ma l’odissea dei camionisti non è finita, perché una volta sbarcati nei porti del continente devono proseguire verso la loro sede e le previsioni meteo non sono buone, con nevicate in parte dell’Europa.