Nel porto di Genova girano veicoli industriali guidati da autisti, stranieri e italiani, che in Italia risultano disoccupati – percependo quindi un sussidio – e che sono assunti nei Paesi dell’Est ma anche in Portogallo. Lo denuncia una nota diffusa il 3 novembre 2020 dall’Osservatorio Logistica Trasporto Merci e Spedizioni Territoriale di Genova, che raccoglie associazioni d’imprese e sindacati confederali. L’Osservatorio lo dice fin dal 2014, chiedendo un intervento degli enti preposti al controllo, ma finora è stato inascoltato. Questa nota nasce dalla volontà espressa da alcune aziende a presentare denunce, anche se finora non circola alcun nome.
L’Osservatorio ribadisce di essere disponibile a raccogliere segnalazioni documentate e ha chiesto all’Autorità portuale e agli altri enti (come Inail, Inps, Capitaneria) di attuare interventi per reprimere e contrastare questo fenomeno. Una via per farlo, precisa l’Osservatorio, è concedere l’autorizzazione a entrare nell'area portuale solo agli autisti che possono documentare la oro posizione lavorativa, come per esempio l'Unilav.