I tre giorni di riunione, dall’8 al 10 novembre 2024, tra i sindacati confederali e le associazioni datoriali per il rinnovo del contratto nazionale Logistica, Trasporto Merce e Spedizione si sono conclusi con una rottura da parte sindacale. Una nota congiunta di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti spiega che “questa tre giorni non ha avuto l’accelerazione auspicata dal sindacato; le controparti non hanno compreso la necessità che questo rinnovo debba portare ad una modernizzazione del Ccnl di un settore che sta vivendo profonde trasformazioni legate all’innovazione tecnologica, alla verticalizzazione dell’intera filiera logistica e che oggi sviluppa il 10% del Pil, del Paese, nel quale sono occupati circa un milione di lavoratrici e lavoratori”.
In particolare, i sindacati non accettano le proposte della controparte su orario di lavoro, clausola sociale per il personale viaggiante, salute e sicurezza, riduzione della precarietà sui temi dell’autotrasporto, precisando che “le richieste datoriali dimostrano la volontà di ridurre la contrattazione aziendale e territoriale, limitando lo spazio di azione delle Rsa e delle organizzazioni sindacali sul territorio”.
Inoltre, “le distanze che permangono tra le nostre richieste e le posizioni delle controparti che contengono anche il peggioramento del trattamento della malattia, non hanno permesso di affrontare il tema della richiesta di aumento avanzata nella piattaforma del 18% del trattamento economico complessivo”.
Questa era il ventunesimo incontro per il rinnovo del contratto nazionale, dopo che i sindacati presentarono la piattaforma delle rivendicazioni il 30 novembre 2023. A questo punto, conclude la nota sindacale, “nei prossimi giorni in base al mandato ricevuto dall’attivo unitario dei quadri e delegati del 28 ottobre, dichiareranno le azioni di sciopero a sostegno delle rivendicazioni e per realizzare un rinnovo contrattuale che riconosca la giusta professionalità e la dignità di tutte le lavoratrici ed i lavoratori del settore”.