Con una nota diffusa il 7 aprile 2025, l’associazione degli autotrasportatori Trasportounito si augura che la richiesta di Matteo Salvini di passare da ministro delle Infrastrutture e Trasporti a ministro degli Interni non solo sia accolta, ma che il trasloco avvenga il prima possibile. E non per una vicinanza al segretario della Lega, ma perché ritiene Salvini inadeguato al compito assunto al ministero dei Trasporti.
“Non siamo interessati agli equilibri politici e men che mai agli equilibri all’interno dei partiti, nel caso specifico, la Lega”, spiega il segretario generale di Trasportounito, Maurizio Longo. “Nel nostro elenco delle priorità si colloca al primo posto il futuro, ma specialmente il presente di una categoria, quella dell’autotrasporto, che nel silenzio assordante del ministro di riferimento, quello delle Infrastrutture e dei Trasporti, sta viaggiando a velocità sempre più sostenute verso il punto di non ritorno rischiando un collasso sia sul versante della sicurezza stradale, con un incremento record degli incidenti in cui sono coinvolti tir, sia sull’economia del Paese”.
Nell’ottica di un passaggio di ministero di Salvini, Trasportounito ritiene che sia “del tutto inutile riportare i tir a Roma, come previsto per il prossimo 14 aprile, sotto alle finestre del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”. Le azioni di protesta devono infatti chiamare in causa direttamente la Presidente del Consiglio e il Governo nella sua interezza. “Proprio al Presidente del Consiglio ci preme ricordare che l’80% delle merci prodotte o necessarie per il nostro Paese, viaggia su gomma, e che il rischio derivante dai dazi americani, se posto in confronto con un possibile blocco della mobilità delle merci, potrebbe risultare ridicolmente basso. E il fatto che il Governo per mesi abbia delegato a chi non se ne è occupato il settore maggiormente strategico per il Paese, risulta eufemisticamente incomprensibile”, conclude Longo.