Gli autotrasportatori che accedono ai porti devono affrontare un altro paradosso burocratico, ossia la procedura per accreditare gli autisti alle Autorità Portuali per farli accedere nelle aree portuali. Una misura di sicurezza che però richiede l'avvio di una pratica diversa per ciascun porto, con spreco di tempo e anche di denaro, perché ciascuna autorizzazione all'accesso richiede un costo. "Decine di migliaia di conducenti, per ogni porto, devono presentare un'analoga documentazione i cui contenuti e la cui forma varia a seconda delle diverse ordinanze delle autorità portuali", scrive in una nota Trasportounito. "E ciò che è peggio sono gli effetti indotti: a tanta burocrazia e a costi enormi non corrisponde nemmeno l'obiettivo principale di garantire la sicurezza sulle banchine".
Perciò, l'associazione degli autotrasportatori ha scritto ai ministri della Semplificazione e dei Trasporti proponendo di affidare a un organismo nazionale la gestione della raccolta delle anagrafiche dei conducenti, con procedure di aggiornamento centralizzate, di carattere pubblico per la riservatezza dei dati, e valide per tutte le Autorità Portuali. La procedura potrebbe avvenire tramite il web, permettendo così d'inserire e aggiornare online i dati degli autisti. Ciò consentirebbe anche di eliminare il badge fisico, che sarebbe sostituito con un'applicazione per smartphone per identificare gli autisti ai varchi portuali, evitando che gli autisti girino con una collezione di tessere.
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