Il Decreto Infrastrutture, approvato in via definitiva dal Parlamento, contiene alcuni provvedimenti che riguardano l’autotrasporto, ma che l’associazione degli autotrasportatori Trasportounito (aderente a Confetra) non apprezza. In una nota diffusa il 10 novembre 2021 li trova inutili se non addirittura “aberranti”. Il segretario nazionale Maurizio Longo spiega che “passi l’emergenza, passi la necessità di risolvere tanti problemi in un colpo solo, ma varare misure in materia di trasporti, senza ascoltare neppure una volta i diretti interessati, utilizzando la via della decretazione e rendendo vigenti norme di favore e di vantaggio solo per pochi, è davvero un po’ troppo”.
Il primo spunto critico viene dalla modifica alla norma dei trasporti eccezionali che consente il trasporto anche di più pezzi divisibili (come coil e massi), abbassando la massa complessiva consentita da 108 a 86 tonnellate: “Si è dato valore immediatamente attuativo a una norma che causerà il blocco istantaneo di 500 veicoli, e con una liberalizzazione dei semirimorchi di oltre 15 metri che non otterrà il risultato sbandierato di una riduzione dei viaggi (un solo pallet in più rispetto agli autotreni) generando invece confusione e difficoltà operative”, spiega l’associazione.
Un altro provvedimento criticato da Trasportounito è il contributo di mille euro per il conseguimento delle patenti superiori e della Carta di qualificazione del conducente, ritenuto inutile: “La carenza di conducenti non è legata al costo della patente ma è conseguenza di una concatenazione di cause ben più ampie e che in quanto tale richiede interventi di carattere strutturale”, precisa Trasportounito. D’altra parte, l’associazione denuncia la mancanza di provvedimenti per affrontare l’aumento dei costi del carburante, i lunghi tempi di carico e scarico dei veicoli e di pagamento e per permettere alle officine private la revisione dei veicoli motorizzati, consentendo solo quella dei rimorchi.