Nel loro recente rapporto sugli incidenti stradali, l'Automobile Club d'Italia e l'Istituto Nazionale di Statistica hanno rilevato un "lieve miglioramento" nei livelli di sicurezza dei veicoli industriali che circolano sulle strade italiane. Tuttavia, l’associazione degli autotrasportatori Trasportounito, per voce del suo segretario generale Maurizio Longo, mantiene alta la guardia perché “i problemi fondamentali restano irrisolti e potrebbero aggravarsi”.
Secondo Trasportounito, il problema principale che porta a incidenti stradali è la mancata applicazione delle normative europee sul fissaggio dei carichi dei mezzi pesanti. La sigla afferma che dal primo gennaio 2024, circa 130 veicoli industriali si sono ribaltati sulle strade italiane a causa del mancato o inadeguato fissaggio del carico, con il 90% di questi incidenti attribuibili alla non conformità ai criteri tecnici richiesti.
La denuncia sottolinea che in Italia la disposizione europea non è stata tradotta in obblighi per i centri di carico né in conoscenze e controlli visivi per i conducenti dei veicoli industriali o per le Autorità di controllo. Queste ultime, secondo Longo, dovrebbero disporre di strumenti specifici per verificare che le unità di carico non siano a rischio di scivolamento, ribaltamento, o altri movimenti pericolosi durante il trasporto.
Un secondo problema critico è la formazione professionale dei conducenti di mezzi pesanti, che secondo Longo non è adeguata alle esigenze moderne. Con l'evoluzione della tecnologia nei veicoli, i nuovi conducenti non ricevono la preparazione necessaria per gestire in sicurezza i mezzi di ultima generazione. Longo denuncia anche la persistenza di normative antiquate che, per volontà politica e istituzionale, costringono le imprese di autotrasporto a condizioni economiche precarie. Questo sistema, descritto come una forma di "schiavitù finanziaria," influisce negativamente sulle condizioni operative delle aziende, spingendole spesso ai margini della legalità.
Il segretario generale di Trasportounito conclude la sua dichiarazione criticando l'ottimismo per un lieve calo dello 0,4% degli incidenti che coinvolgono mezzi pesanti. In un contesto dove l'Italia presenta uno dei tassi di sinistrosità stradale più elevati, tale miglioramento è insignificante se confrontato con le gravi lacune strutturali e normative che affliggono il settore. L’associazione chiede quindi interventi urgenti per migliorare la sicurezza stradale e le condizioni di lavoro degli autotrasportatori, attraverso una riforma delle normative e una formazione adeguata per i conducenti.