La riunione del 21 aprile 2022 tra le associazioni dell’autotrasporto e la vice-ministra del Mims (ex Trasporti) Teresa Bellanova non ha portato alcun risultato per l’erogazione dei 500 milioni di euro stanziati dal Governo per affrontare l’emergenza gasolio e quindi le parti s'incontreranno la prossima settimana. Ma Trasportounito non attende e il 22 aprile ha annunciato la riapertura della vertenza. La sigla sta organizzando per i prossimi giorni assemblee e incontri sul territorio “per ridare la parola alle imprese di autotrasporto”.
Il segretario generale di Trasportounito, Maurizio Longo, ritiene “ingiustificabile il ritardo della spendibilità dei contributi stanziati pari a 500 milioni di euro per ammortizzare i rincari del carburante, considerato fra l’altro il fatto che (stranamente) ad oggi non si conosce neanche l'entità del contributo spettante a ciascun veicolo industriale (motorizzati Euro V ed Euro VI)”. Ma questo non è tutto.
Longo ritiene ancora più gravi altre questioni relative all’intesa firmata il 17 marzo tra le associazioni dell’autotrasporto e la vice-ministra Bellanova. Il Governo “non ha fornito risposta adeguata su nessun punto qualificante, in particolare per quanto concerne le normative a favore dell'autotrasporto (clausola carburante, costi di esercizio, tempi di pagamento); normative che, oltre a essere parziali, sono state rese inapplicabili”. Ciò conferma “la scarsa considerazione politica, se non la totale indifferenza, su temi fondamentali”.
Tra le questi nodi, Longo cita la carenza di autisti e la “scarsa decisionalità” sull’adozione delle nuove regole comunitarie sull’accesso alla professione di autotrasportatore, nonché “la confusa attuazione del ferrobonus e del marebonus i cui incentivi dovrebbero sfociare in contributi diretti alle imprese di trasporto e non intermediati, come accade oggi, dalle compagnie marittime o dalle società ferroviarie”.