La procura di Salerno ha scoperto un’ampia frode fiscale attuata nel settore della logistica, con diramazioni nella provincia di Salerno che porterebbero a contatti con la criminalità organizzata. Lo annuncia la Guardia di Finanza il 21 luglio 2021, precisando che al termine dell’operazione, denominata Speed, la Gip di Bologna Francesca Zavaglia ha emesso un’ordinanza per misure cautelari a carico di tre persone, di cui due domiciliante in provincia di Salerno, e il sequestro preventivo di undici società e di beni per un valore complessivo di oltre 50 milioni di euro. L’inchiesta è iniziata dal trasferimento della sede legale di un’importante cooperativa di autotrasporto (di cui gli inquirenti non forniscono il nome) dalla provincia di Salerno a quella di Bologna.
L’operazione ha messo in allarme la Finanza perché la la coop è poi fallita con un debito con l’Erario di oltre 25 milioni di euro. È iniziata così una complessa indagine, che ha comportato anche l’installazione di un programma trojan nel cellulare di uno degli indagati, dalla quale sono emersi collegamenti tra la cooperativa e altre società amministrate di fatto dagli indagati e anch’esse fallite. Queste società hanno beneficiato di consistenti quanto illeciti crediti fiscali, creati appositamente tramite fatturazioni interne al gruppo “prive di reali giustificazioni economiche”, precisa una nota della Finanza. Lo schema della frode prevedeva il cambio di denominazione della società, il cambio della sua sede, la cessione delle quote societarie e infine la liquidazione a soggetti compiacenti. Ciò proverebbe “una vera e propria associazione a delinquere esperta nel portare a compimento operazioni fraudolente ai danni dell’Erario”.
Durante l’indagine, gli inquirenti hanno individuato anche collegamenti degli indagati con un gruppo imprenditoriale salernitano, di cui non è stato rivelato il nome, precisando solo che opera nel trasporto, nella logistica e nello smaltimento di rifiuti che sarebbe “riconducibile a una famiglia a sua volta indiziata di legami stretti con la criminalità organizzata campana e calabrese”. Uno degli arrestati nella provincia di Salerno ha ricevuto nel 2007 un provvedimento restrittivo nell’ambito di un’operazione che ha portato nel 2007 alla cattura di un latitante nel clan camorristico Nuova Famiglia.
Oltre alle tre persone arrestate, sono indagate altre tredici persone per associazione a delinquere finalizzata al trasferimento fraudolento di valori, all’autoriciclaggio, alla sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, alla bancarotta fraudolenta e alla bancarotta semplice. Tra i beni sequestrati coi sono novanta immobili, 634 veicoli e un impianto di recupero di rifiuti situato a Nocera Inferiore intestato a prestanome con autorizzazione a operare nel settore.