Il Pacchetto Mobilità presentato il 31 maggio 2017 dalla Commissione Europea sta producendo diverse posizioni nel mondo dell'autotrasporto. Una tendenzialmente favorevole viene dall'Uetr, che ha diramato una nota con un primo commento. Il primo punto che piace alla confederazione degli autotrasportatori artigianali è l'estensione delle procedure per l'accesso alla professione anche per chi utilizza veicoli commerciali con massa inferiore a 3,5 tonnellate. Semaforo verde anche per le proposte per contrastare le cosiddette letter box, ossia le società di comodo create solo per ridurre l'imposizione fiscale e previdenziale: "Uetr è d'accordo sulla creazione di strumenti e obblighi di controllo supplementari per gli Stati membri". La confederazione precisa però che non vuole "nuovi criteri in termini di stabilimento, perché ciò significherebbe solo maggiori oneri amministrativi per le imprese esistenti che soddisfano i requisiti attuali".
Sul punto delicato delle modifiche alle condizioni per il cabotaggio stradale, l'Uetr ricorda che aveva già proposto di abbandonare il numero massimo di operazioni e nello stesso tempo limitare il periodo durante il quale le operazioni di cabotaggio sono consentite. È ciò che propone anche la Commissione, con la differenza che la confederazione pone come limite tre giorni e la Commissione cinque.
Un altro tema caldo è il distacco dei lavoratori e in questo caso l'Uetr si preoccupa degli eventuali maggiori oneri per le imprese: "Il fatto che una soluzione specifica settoriale sia in fase di elaborazione è valutata positivamente, tuttavia la Uetr teme un pesante impegno amministrativo per i trasportatori i cui conducenti sono attivi in un altro Stato membro in modo marginale. Uetr insiste sulla richiesta di avere una procedura uniforme di notifica valida per tutti i Paesi anziché gli obblighi imposti in maniera unilaterale come recenti sviluppi dimostrano".
La Commissione Europea propone anche modifiche ai tempi di riposo settimanale normale degli autisti, riducendolo da 45 a 24 ore ma vietandone lo svolgimento in cabina: "l'Uetr riconosce che quando non viene fatto in casa, il conducente avrà diritto ad una sistemazione adeguata. Molti autisti di camion trascorrono ogni riposo settimanale a casa, rimane aperta la questione dell'inversione dell'onere della prova".
L'ultimo punto affrontato dalla confederazione è l'obbligo di equipaggiare i veicoli con un dispositivo che ne permette la costante geo-localizzazione e a tale proposito l'Uetr avverte che "nessun obbligo dovrebbe portare a creare costi supplementari per le PMI che già soffrono di una forte concorrenza e non hanno praticamente margini".
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