Il 30 marzo 2020, il presidente di Unatras, Amedeo Genedani, ha scritto alla ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, avvertendola che la categoria degli autotrasportatori “è allo stremo delle possibilità economiche per continuare ad operare, considerato che deve far fronte alle spese quali gasolio e transiti autostradali senza però ricevere il pagamento dei servizi effettuati dai propri committenti”. In concreto, ciò significa che “sin d'ora, le imprese di trasporti sono costrette a fermarsi con conseguenze devastanti per le filiere e la popolazione tutta”. Per scongiurare tale situazione, Unatras ritiene necessari alcuni provvedimenti economici e operativi.
Sul versante economico, Unatras chiede l’applicazione più ampia possibile del Fondo centrale di garanzia Pmi per garantire alle imprese un flusso di liquidità che compensi i pagamenti ritardati o mancati da parte della committenza. Sempre nell’ambito dei pagamenti, l’unione chiede l’inserimento del Decreto economico previsto per aprile delle norme sui termini di pagamento “con sanzione certa ed autorità di controllo ben individuata”. A tale proposito, Unatras segnala “dai committenti riceviamo le comunicazioni di dilazione dei pagamenti, già a partire dal corrente mese di marzo”, mentre “oggi più che mai, se si vuole continuare ad avere mezzi che viaggiano bisogna garantire alle imprese di autotrasporto di pagare i propri fornitori ed acquistare il gasolio necessario a percorrere strade ed autostrade, pena il blocco delle attività”.
Un altro intervento economico è l’erogazione rapida delle risorse per l’autotrasporto gestite dal ministero dei Trasporti, come per esempio riduzioni compensate pedaggi autostradali, investimenti acquisto mezzi e formazione professionale, per cui le imprese di autotrasporto aspettano ancora il pagamento degli anni passati. Questi fondi “consentirebbero alle imprese di ottenere soldi attesi da tempo che darebbero un minimo di liquidità alle casse aziendali”.
Sul versante operativo, Unatras ribadisce la richiesta della deroga temporanea alla norma sui tempi di guida e di riposo, permessa nei casi di emergenza dal Regolamenti e già attuata da ventidue Paesi comunitari (più due che la stanno definendo). Questo provvedimento serve perché “a causa della complessità delle operazioni imposte dall’esigenza di evitare ogni possibile contagio e di applicare in modo pieno le linee guida per il settore recentemente adottate con l’intesa tra Mit, associazioni datoriali e sindacati dei lavoratori, i tempi per l’esecuzione dei singoli servizi di trasporto si sono notevolmente dilatati”.
L’ultima richiesta prevede l’istituzione di “corridoi blu” sui traghetti per Sardegna e Sicilia per gli imbarchi dei veicoli industriali dei prodotti prioritari e l’esonero del costo del traghettamento e della navigazione per i veicoli che rientrano vuoti da tali trasporti a causa della chiusura delle attività industriali.
Questo podcast di K44 vi propone le voci dei favorevoli e dei contrari alle deroghe sui tempi di guida e di riposo degli autisti durante l’emergenza Covid-19, uno dei provvedimenti chiesti alla ministra dei Trasporti dalle associazioni degli autotrasportatori: Paolo Uggè, vice-presidente di Conftrasporto tra le fila dei favorevoli, e Marco Odone, segretario nazionale di Uiltrasporti, tra quelle dei contrari. Buon ascolto.