Un’organizzazione pugliese ha venduto gasolio agevolato per l'agricoltura per uso nell’autotrazione, cedendolo in prevalenza a imprese di autotrasporto. Una frode fatta su almeno 3,2 milioni di litri di carburante da un’organizzazione sgominata il 20 marzo 2023, al termine di un’ampia indagine svolta dalla Guardia di Finanza di Foggia. Per fornire una facciata legale alla frode, la banda aveva usato ben ventisette società, alcune delle quali appositamente costituite, che hanno emesso false fatture per operazioni inesistenti.
L'organizzazione ha basato la frode su un deposito commerciale a Orta Nuova, in provincia di Foggia, da dove partiva il gasolio agricolo lungo la filiera logistica che lo portava agli acquirenti non autorizzati a usarlo. Il carburante era poi trasferito in due depositi clandestini, situati sempre nella zona di Orta Nuova, per poi passare a grossisti e agli utilizzatori finali. Per ogni vendita la banda usava un Documento di Accompagnamento Semplificato e una fattura falsi, così da scaricare il gasolio dalla contabilità del deposito legale.
I Finanzieri hanno scoperto una contabilità parallela per registrare i quantitativi di carburante, le consegne e i flussi finanziari reali, che usava in modo ciclico una numerazione progressiva da 1 a 100. Al centro della frode c’era una persona della zona, che prendeva tutte le decisioni, tra cui i soggetti cui vendere il gasolio e la gestione dei flussi di denaro incassato. Suo figlio gestiva dal punto di vista operativo i depositi, uno dei quali era sorvegliato da telecamere e da un drone.
L’indagine ha portato a trenta persone indagate per diversi reati: associazione a delinquere; sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa sui prodotti energetici e irregolarità nella circolazione dei prodotti soggetti ad imposta; falsità materiale e ideologica in atti pubblici; frode in commercio; dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici; trasferimento fraudolento di valori; autoriciclaggio.
Tredici indagati sono stati sottoposti a misure cautelari, di cui sette in carcere, quattro ai domiciliari e due all’obbligo della firma. La Finanza ha anche sequestrato 5.152.929 euro, il deposito di Orta Nuova, un autoparco a Ordona, diversi veicoli, tra cui un’autobotte, due autocarri e due carrelli elevatori.