Il 21 settembre 2023 il prezzo del gasolio in Europa è aumentato mediamente del cinque percento, a causa del divieto di esportazione per diversi Paesi imposto dalla Russia, che è il secondo esportatore mondiale di questo combustibile. Il provvedimento non riguarda alcuni Paesi vicini alla Russia, come Bielorussia, Kazakistan, Armenia e Kirghizistan. Il motivo ufficiale del divieto è la stabilizzazione dei prezzi del carburante all’interno della Russia, ma molti analisti lo legano alla guerra in Ucraina, come mezzo di pressione sui Paesi dell’occidente per revocare le sanzioni.
Per ora, il divieto è a tempo indeterminato. La riduzione del gasolio russo sta avvenendo comunque in modo graduale, perché il prodotto imbarcato sulle navi già in navigazione sarà comunque consegnato, così come quello già contrattualizzato. C’è un altro elemento che potrebbe ridurre il periodo del divieto: la capacità di stoccaggio del gasolio nel territorio russo. Quando i serbatoi saranno pieni, il prodotto dovrà comunque essere venduto, perché le raffinerie non si possono fermare. Come e dove sarà portato non si sa, ma comunque ciò potrà influenzare il mercato.